Dal periodico dell’elite del diritto Giustizia, alla sezione Principi del Foro, intervista al Prof. Avv. Gianpiero Samorì
Racchiudere la vita professionale di Gianpiero Samorì in un’unica categoria è davvero impossibile. Mille interessi, tante ambizioni, una collezione di successi, il sogno politico. Ma ancora oggi, e prima di tutto, un avvocato.
Professore universitario, manager, socio di eminenti holding finanziarie, fondatore di istituti bancari. E, non ne ha mai fatto mistero, aspirante statista politico. Ma del Gianpiero Samorì uomo di diritto si parla e si conosce poco. Eppure “rappresenta ancora oggi la mia attività prevalente”, sottolinea il 60enne avvocato modenese, titolare di una cattedra di diritto commerciale e fallimentare a Urbino oltre che di uno studio legale composto da 32 professionisti a Modena. “È uno dei più strutturati in Emilia Romagna – aggiunge Samorì – sia in termini di tipologia di pratiche che di fatturato.”
Vogliamo riassumere per passaggi chiave il suo percorso?
“L’attività di avvocato è a tutt’oggi quella che impegna la maggior parte del mio tempo e che in fondo amo di più. Perché è quella che da praticante procuratore mi ha consentito di passare da una fase economica molto traballante a una più stabile. Ho avuto la fortuna di avere due grandi maestri come il professor Carnacini e il professor Carpi, che mi hanno aperto il mondo giuridico dal punto di vista dogmatico. E poi a Modena ho potuto fare pratica da Eliseo Pini, un avvocato bravissimo. Culturalmente meno attrezzato dei primi due, forse, ma con una grandissima sensibilità analitica del fatto“.
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