“In questi giorni è tornata l’attenzione sulla vera questione dell’Italia che non è né la riforma del Senato, né l’Italicum, né i provvedimenti annunciati dal Governo, puri palliativi. Il tema centrale, come ripeto da anni, è che siamo nel pieno di una trasformazione epocale del nostro modello economico, un modello non più in grado di assicurare alle nuove generazioni una accettabile prosperità. Non mi stancherò mai di dirlo: se non si capisce questo concetto non ci può essere futuro“.
Lo afferma Gianpiero Samorì (Forza Italia), che spiega: “Porto un esempio per tutti: l’edilizia è un asse portante per la ripresa, ma l’edilizia non può trovare un rilancio seguendo il modello tradizionale di costruire all’infinito nuove palazzine, nuove villette a schiera, nuovi capannoni… Occorrerebbe un piano straordinario finanziato dalla Bce con 100 miliardi all’anno, come già ha fatto per le banche. Un piano finalizzato a demolire gli immobili inutili e, dove vi è necessità, riqualificare i contesti ambientali. Così facendo non solo si rilancia l’edilizia ma si migliora il contesto ambientale e la qualità della vita, si aumentano le possibilità di attrarre investimenti, si riduce il perimetro dei nostri centri urbani rendendone la gestione economicamente sostenibile. Purtroppo i membri della Bce non capiscono queste cose perché hanno studiato troppo su libri ormai superati dalla storia”.
“Tra 20, 30, 40 anni – conclude Samorì – il mondo sarà completamente diverso e tutti gli sforzi per curarlo con i sistemi tradizionali non possono che produrre effetti inutili o dannosi. Il futuro va capito e anticipato, non frenato“.
Gianpiero Samorì