Per un’Europa che punti sullo sviluppo e sul lavoro e non sui tecnocrati
Oltre alla mancanza di accesso al credito, burocrazia e scarsità di investimenti in sviluppo e innovazione ci impediscono di gareggiare al pari degli altri Paesi Europei. Dobbiamo ridefinire le priorità per ritornare a crescere puntando sul lavoro: quello creato da un’impresa privata non strozzata da oneri fiscali insopportabili per dimensione e farraginosità. Gianpiero Samorì
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